La scuola dei nostri figli e nipoti è estremamente diversa da quella dei nostri genitori e nonni. Basta dare un’occhiata all’arredo scolastico per intuirlo: tutto è colorato e a misura di bambino, concepito per creare aule piacevoli da vivere. L’outdoor education fa un passo ulteriore: sposta l’apprendimento all’aperto.
In questo articolo vedremo come funziona l’outdoor education, quali sono i suoi pregi e come creare un ambiente ideale per mettere in atto questo approccio.
Aule “senza soffitto e senza cucina”
Immagina un gruppo di bambini che passeggiano nel bosco, osservano gli insetti in mezzo all’erba, scoprono com’è fatto un cespuglio di more e quanto sono buone, appena raccolte dal ramo. L’essenza dell’outdoor education è precisamente questa.
L’outdoor education – educazione all’aperto in italiano – è un approccio pedagogico che trasforma l’ambiente naturale in una grande aula scolastica a cielo aperto. Non solo molte attività curriculari si spostano all’esterno, ma l’esperienza in mezzo alla natura diventa parte integrante del processo educativo.
L’obiettivo è far fare ai bimbi attività all’aperto che stimolino la loro curiosità, incentivandoli ad esplorare e a risolvere eventuali problemi (quasi) da soli. In questo modo, il gioco libero e l’esperienza diretta della natura diventano occasioni per sviluppare competenze trasversali e, soprattutto, per imparare come funziona l’ambiente intorno a noi.
Quali sono i principi dell’outdoor education
L’outdoor education è una filosofia educativa e, in quanto tale, sostituisce i programmi didattici rigidi con principi di massima da rispettare.
- Il bambino è al centro. Il bambino non dev’essere l’unico ad adattarsi all’ambiente educativo. Anche l’ambiente educativo dev’essere centrato sui bisogni, gli interessi e i ritmi individuali di ogni bambino. Questo aspetto è particolarmente positivo per l’educazione dei bambini neurodivergenti, che spesso trovano l’ambiente scolastico soffocante.
- Apprendimento esperienziale. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione e la scoperta, piuttosto che la mera ricezione di informazioni. Non ci si limita a spiegare la fotosintesi clorofilliana, ma li si invita a seminare e coltivare le loro piantine, vedendo come reagiscono all’ambiente circostante.
- Olismo. L’apprendimento coinvolge tutte le dimensioni del bambino: cognitiva, emotiva, sociale, fisica.
- Rispetto per la natura. L’educazione all’aperto incentiva la connessione con l’ambiente naturale, aiutando a sviluppare consapevolezza ambientale.
- Gioco libero e spontaneo. Il gioco non strutturato è riconosciuto come uno strumento fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo.
- Gestione del rischio. Invece di eliminare ogni rischio (cosa per altro impossibile), l’outdoor education insegna a valutarlo e gestirlo in modo consapevole. Ciò non toglie l’importanza di sistemi di sicurezza basilari.
Progettare l’ambiente educativo ideale: dalla teoria alla pratica
Non tutte le scuole hanno la fortuna di avere un boschetto nelle immediate vicinanze, tanto meno un boschetto che si presti a comitive di bambini. La cosa migliore è quindi progettare uno spazio verde che incoraggi l’esplorazione e il gioco, seppure in un contesto controllato come un cortile o un giardino.
Le attrezzature da montare devono essere in linea con la filosofia dell’apprendimento outdoor: versatili, sostenibili (ottimi gli arredi da esterno in legno), concepite per favorire l’interazione con l’ambiente naturale.
Quanto alle dimensioni dello spazio, dipende dalle possibilità! L’ideale sarebbe avere uno spazio con tutto ciò che troverai di seguito, ma ci rendiamo conto che sarà quasi sicuramente impossibile. Usa quindi i paragrafi che seguono come ispirazione e scegli gli elementi che preferisci.
Aree per manipolare e costruire
L’apprendimento all’aperto vuole favorire l’azione, quindi il primo passo è fornire tutto il necessario per sporcarsi le mani; non solo in senso figurato. I bambini devono poter creare in autonomia e in sicurezza, che sia per un progetto proposto dall’insegnante o per il proprio piacere.
- Banchi da lavoro e tavoli da esterno, che resistano alle intemperie e offrano un piano di lavoro comodo ai bambini.
- Rubinetti e fontanelle, per lavarsi le mani, preparare la creta, innaffiare le piante… Ovviamente, bisogna insegnare ai bambini a chiuderli dopo l’uso, per non sprecare acqua preziosa.
- Capanni e contenitori da esterno, per conservare gli attrezzi per le attività all’aperto: palette e vanghe per il giardinaggio, utensili per modellare la creta, ecc.
- Gazebo e strutture che proteggano dal sole, specie se si lavora con bambini molto piccoli.
Molte di queste attrezzature sono utilizzabili anche per lezioni tradizionali tenute all’aperto, per unire i pregi della lezione frontale a quelli dello stare all’aperto. Ad esempio, si potrebbe fare lezione di scienze sotto il gazebo e, finita la spiegazione, passare direttamente alla parte di outdoor education.
Spazi per l’attività fisica
Accanto agli spazi creativi, possono trovare posto spazi specifici per favorire l’attività fisica. L’articolo dedicato a come costruire un’area giochi in giardino può dare qualche idea interessante. Vediamo però quali sono le attrezzature migliori specificatamente per l’outdoor education, utilizzabili anche per lezioni di ginnastica diverse dal solito.
- Strutture per l’arrampicata. Vere e proprie pareti da arrampicata in miniatura, concepite per i bambini. Oltre alle classiche pareti, ci sono anche reti da arrampicata, funi e spalliere svedesi in legno.
- Attrezzature per l’equilibrio, come balance board da esterno e travi da ginnastica di diverse altezze. Ottimi anche i percorsi realizzati con pietre di bilanciamento.
- Percorsi sensoriali da esplorare a piedi nudi (se possibile), costituiti da materiali con diverse texture e consistenze.
- Percorsi ad ostacoli, costituiti dalle attrezzature viste sopra, pneumatici (puliti!), tunnel e da tutto ciò che può diventare un ostacolo stimolante e divertente.
Elementi per l’osservazione e la cura della natura
Uno degli scopi dell’apprendimento all’aperto è favorire il contatto con la natura e, si spera, anche il rispetto per ciò che abbiamo intorno.
- Orto didattico. Bastano delle aiuole rialzate o anche solo dei vasi dentro i quali coltivare ortaggi, fiori ed erbe aromatiche. I bambini possono piantare, innaffiare, osservare la crescita e raccogliere i frutti del loro lavoro, imparando i principi della botanica.
- Stagno (se possibile e sicuro). Un piccolo specchio d’acqua a circuito chiuso abitato da piante acquatiche, pesci, rettili e insetti. Deve essere protetto con reti o recinzioni, per la sicurezza dei più piccoli.
- Casette per gli uccelli o per i pipistrelli, ovvero piccole strutture concepite per attrarre la fauna locale e facilitarne l’osservazione.
- Stazione meteo casalinga. Bastano un termometro, un pluviometro e una banderuola per osservare e registrare i cambiamenti climatici.
Perché investire dell’educazione all’aperto
L’outdoor education non è solo una moda passeggera, ma una profonda riaffermazione del valore dell’apprendimento basato sull’esperienza e sulla connessione con la natura. Creare l’ambiente ideale per l’apprendimento all’aperto significa coltivare una mentalità aperta all’esplorazione, alla scoperta e alla valorizzazione del mondo naturale come risorsa educativa insostituibile.
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